ELICICOLTURA

La bava da noi prodotta deriva esclusivamente da chiocciole italiane  allevate al naturale, quindi da allevamenti su terreni all’aperto.

Le chiocciole  nascono dall’accoppiamento e crescono nel periodo dell’ingrasso, alimentate da vegetali (girasole, bietola, insalata…) seminati a inizio primaveranei recinti stessi e in alcuni periodi integrati con mele, cavoli, zucche… senza usare nessun tipo di concime chimico, né insetticidi.

La scelta di allevamenti al naturale fa sì che le proprietà della bava siano di altissima qualità, a differenza per esempio di allevamenti in cui le chiocciole vengono allevate e mantenute in condizioni artificiali (ad esempio in serra o in indoor) o alimentate con mangimi.

Sistema di allevamento a ciclo biologico completo

Il sistema di allevamento a ciclo naturale completo, pur essendo di più complessa realizzazione, risulta essere il più diffuso: esso rappresenta nel panorama internazionale, la percentuale del 90% degli impianti di Elicicoltura esistenti.

L’elicicoltura naturale si attua esclusivamente sul terreno all’aperto, senza coperture o l’uso di strutture di protezione, in quanto l’attività diventa produttiva ed economica solamente se impostata con costi relativamente limitati e controllati. 

Questo metodo consiste nell’introdurre, in appositi recinti, lumache destinate ad accoppiarsi e a moltiplicarsi (zona di riproduzione). La vendita del prodotto è costituita quindi non già delle lumache immesse, ma da quelle che nascono dalle lumache fattrici e che si sviluppano nel periodo di ingrasso. Le recinzioni, con le relative complicanze, sono le strutture chiave per la riuscita dell’impresa. La recinzione deve evitare la fuga dei molluschi, deve proteggere l’allevamento dall’ingresso dei predatori, deve suddividere i vari momenti del ciclo delle lumache (nascita ed ingrasso) e deve agevolare una corretta respirazione del mollusco, tanto infastidito dall’acidità del terreno ed impedito dalla crescita dell’esalazione di anidrite carbonica dal terreno stesso. La recinzione perimetrale isola l’appezzamento di terreno adibito all’elicicoltura ed impedisce l’ingresso ai numerosi e vari predatori del mollusco. L’altezza fuori terra di questa struttura è normalmente non inferiore ai 60/70 cm, mentre viene interrata almeno 20/30 cm nel terreno per evitare l’ingresso dei roditori (talpe e topi). Il materiale, inoltre, deve essere liscio per impedire la salita e l’ingresso di insetti camminatori nemici, come lo Stafilino e la Silfa (i quali hanno ali sclerificate e non possono volare) e deve essere resistente per molti anni alle condizioni climatiche avverse.

Inoltre, dopo varie prove e studi e soprattutto in relazione all’esperienza sulla gestione pratica, si è giunti alla certezza che l’interno di un allevamento deve essere a sua volta suddiviso in vari settori. Questi settori vengono chiamati recinti: essi sono intervallati da passaggi diserbati larghi da 0.80 a 1mt (in particolari casi anche oltre 1,5mt), che diventano, a loro volta, indispensabili aree di servizio per effettuare tutte le operazioni gestionali necessarie. L’allevatore, infatti, camminando e lavorando in queste zone, non calpesta molluschi, è facilitato nella raccolta e può effettuare un controllo continuo delle varie situazioni.

Negli ultimi anni la forma dei recinti è stata unificata per i vari settori di riproduzione e ingrasso; tendenzialmente i settori sono tutti di lunghezza non superiore ai 45 metri, con larghezza da 3 a 4 metri. Queste dimensioni evitano ammassamenti pericolosi lungo le reti, permettono il taglio agevolato della vegetazione all’interno dei recinti stessi e facilitano la somministrazione dell’alimentazione supplementare.

In Italia, oltre il 90% e all’estero il 100% dei recinti, sono costruiti con la rete speciale GridHelix. Si tratta di un prodotto fabbricato in Italia, di polietilene 100%, di colore nero, studiato specificatamente per evitare l’uscita delle lumache, per agevolare la loro salita e per proteggerle, con le due balze, dalla predazione da parte di uccelli. L’altezza della rete è di cm. 100, con due balze, a 40 e 75 cm. dal suolo, tenute fisse a 45°. La rete viene sostenuta da leggeri paletti in legno o PVC, mentre sono da escludere palificazioni in ferro o cemento, poichè sono materiali che possono trasmettere alte temperature ai molluschi.

Perchè allevare al Naturale

Altre metodologie produttive sono state sperimentate negli ultimi trent’anni, alcune di queste, effettuate al di fuori del campo all’aperto, sono state per lo più gestite in nazioni europee a clima freddo.

In Italia l’Elicicoltura, come già detto, si pratica esclusivamente su libero terreno e all’aperto, senza coperture o l’uso di protezioni, in quanto solo così l’attività diventa produttiva ed economica, richiedendo costi d’impostazione relativamente limitati e controllati.

La scelta dell’allevamento all’aperto su libero terreno è stata determinante nell’impostazione e nello sviluppo di questa attività in italia e si è notevolmente differenziata dall’impostazione dell’elicicoltura in altri paesi europei. Fin dai primi esperimenti gli italiani hanno considerato improponibile un allevamento di chiocciole in condizioni che non fossero quelle naturali e ciò nel rispetto dell’assoluta semplicità di anatomia e fisiologia del mollusco e della lentezza del suo ciclo di vita.

La chiocciola mantenuta e allevata in condizioni artificiali: in serra, in contenitori o ambienti al chiuso (alcuni chiamano questo metodo: indoor), infatti si accoppia, depone le uova e può anche divenire adulta, ma necessita di un continuo lavoro per la pulizia, l’eliminazione delle deiezioni, l’apporto di alimenti dall’esterno e l’irrigazione artificiale.

Al coperto la chiocciola è meno soggetta, naturalmente, alla predazione da parte di insetti, roditori, volativi, ma presenta maggiori problemi in generale e maggior costo per la manodopera impiegata.

Il metodo naturale all’aperto è utilizzato in Italia da oltre il 90% degli elicicoltori. È il metodo con cui non si acquistano dall’esterno alimenti, ma si utilizzano principalmente vegetali seminati e coltivati nel terreno utilizzato per la produzione.